mercoledì 13 settembre 2017

                                                                L'EMPATIA

L'empatia è la capacità di mettersi nei panni di chi ci sta accanto.

Un comportamento è tanto più empatico  quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le sue emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.

                                                          L'IO E IL Sé
  
L'io è costituito dall'identità che abbiamo, il nostro nome, il ruolo che esercitiamo nella società, ecc.
Il se invece ha a che fare con la memoria. Il sé è la parte in cui possiamo andare a ripescare il nostro io se cadiamo in crisi di identità: è infatti l'insieme di tutti i ricordi e esperienze vissute.
Esiste anche il sé ideale, cioè chi noi vorremmo essere.

Il se è flessibile e può cambiare in base alle esperienze che viviamo.
La capacità di adattarsi ai cambiamenti è indice della salute mentale dell'individuo.

Questa teoria è stata fondata da Roggers.

lunedì 11 settembre 2017

                                                   LA TEORIA SISTEMICA

La psicologia sistemica si deve studiare partendo da alcuni presupposti: tutto è comunicazione e la psiche è un sistema , cioè una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
Secondo Paul Watzlavwick  necessario prendere in considerazione il contesto, nel caso di un insuccesso scolastico di un alunno.
Le indicazioni che un professore deve seguire per essere valido, secondo la teoria, sono:
  • Deve, in un a classe, favorire la riorganizzazione interna in caso di disordini.
  • Egli deve individuare le persone-chiave, il cui atteggiamento può creare un mutamento collettivo e gli aspetti aperti a un mutamento soggettivo e collettivo.
  • tenere sotto controllo l'ansia e stimolare l'attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito. Ogni volta che un problema verrà risolto si creerà una nuova stabilità dinamica, un'organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un incremento dell'autostima.
Secondo questa teoria, dunque, l'insegnante deve avere delle stabilità relazionali, cioè strutture interazionali soggettive e collettive. Deve inoltre tenere sotto controllo il circolo comunicativo, in modo che tutti gli alunni interagiscano tra loro.

giovedì 7 settembre 2017

                                                LA TEORIA UMANSTICA

Questa teoria prende in esame il comportamento dei docenti e i suoi effetti sull'alunno.
Il principle esponente di questa teoria è Caerl Rogers: secondo lui un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno. Per poterlo fare si ha bisogno di alcuni atteggiamenti-chiave:
  • autenticità e congruenza
  • considerazione positiva incondizionate
  • compassione empatica
Questi atteggiamenti devono essere in stretto contatto tra loro.
Secondo Roggers, al scuola, deve "creare individui aperti alle novità e alla trasformazioni".
L'educatore deve insegnare ad imparare. L'alunno poi dovrà essere in grado di auto valutarsi per ottenere un successo scolastico. La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la metacognizione, ossia l'osservazione dei risultati conseguiti.
Il ruolo dell'educatore diventerà dunque quello di facilitare l'apprendimento: il rapporto di fiducia e sicurezza emotiva che riuscirà a stabilire con l'alunno avvierà un processo di educazione e trasformazione della persona.


                                          LA TEORIA PSICOANALISTA

Questa teoria nasce in ambito medico con Sigmund Freud, con uno scopo positivista, che applica il modello scientifico alle scienze umane.
l'idea di Freud era quella di curare in modo medico la psiche, in particolare il subconscio,.
La psicoanalisi aiuta a chiarirei transfer, ovvero una proiezione su alcune persone (professori) delle dinamiche del rapporto con i genitori: per un alievo la riuscita scolastica può essere un mezzo di rivincita sul padre, un altro invece può provocare l'insegnate per mettere allal prova se stesso e dare sfogo alle proprie pulsioni.
La psicoanalisi usa molto l'ipnosi, cioè il riconoscimento di alcune parti rimosse che entrano in conflitto con il nostro io, durante un stato di trans.

A scuola è molto frequente il fenomeno di proiezione: quando qualcosa, all'interno della nostra psiche, è avvertito come qualcosa di pericoloso e viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.
Per esempio, un ragazzo che teme di essere timido, può  proiettare questo suo timore su un compagni di classe, trattandolo male.
Inoltre è importante l'immagine di se, l'opinione che noi abbiamo su noi stessi.
La psicoanalisi dice che la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce, che emergono attraverso una grande varietà di stimoli.
                                                     L'INFLUENZA DEGLI ALTRI


La relazione educativa, cioè il rapporto tra studente e docente o tra studenti, non è una semplice interazione sociale occasionale, ma un'interazione sociale stabile perché tutti i protagonisti si devono incontrare in quel contesto con un alta frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale. La società impone dei modelli di comportamento e quindi si creano delle aspettative.
Alcuni sociologi affermano che lo scopo della scuola è quello di plasmare socialmente i singoli.
Per le scienze umane è importante anche la relazione sociale, l'avere degli amici, perché una persona acquisisce le proprie specificità all'interno delle relazioni.
di grande importanza è anche una relazione educativa cosi che l'alievo, rapportato con i compiti e i professori, riesca a realizzare se stesso.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale.
                                               LA RELAZONE EDUCATIVA



Fattori come aule, orari e classi sono le caratteristiche principali delle nostre scuole. Tutto ciò incide moltissimo sull'apprendimento. alcune scuole scandinave hanno creato delle scuole aperte, senza classi, ma con spazi aperti.

martedì 23 maggio 2017

                                                           DON MILANI
Don Milani fu un prete scomunicato dalla chiesa, perché compieva della gesta consideraste più politiche che religiose: raccolglieva i bambini espulsi dalle scuole medie, perché al di sotto della media scolastica, e li faceva studiare in delle scuole apposite da lui stesso create.
Lui individuò le capacità linguistiche, ovvero dei codici linguistico:
  • codice ristretto: linguaggio povero, le persone che o possiedono non sono capaci di comprendere discorsi maturi.
  • codice elaborato: colto, elaborato, le persone che lo possiedono riescono a comprendere discorsi maturi, hanno capacità di astrazione e riescono a elaborare contesti elaborati.
                                     LA COMUNICAZIONE ANIMALE
Anche glia animali comunicano in vari modi. La loro comunicazione è necessaria per la sopravvivenza, per riprodursi, per la caccia del cibo.
alcuni animali hanno sistemi di comunicazione molto complessi, come le api. Furono dall'etologo Von Frisch: egli scoprì che le api compiono una specie di danza per comunicare dove si trova il cibo, se il cibo è vicino l'ape esegue dei movimenti circolari, mentre se è lontano svolgera dei movimenti a forma di 8.
                                                            IL CORPO PARLA
Anche il nostro corpo parla attraverso le sue parti:
  • occhi: il contatto oculare è molto importante .
  • testa: la testa, se tenuta alta indica sicurezza in se stessi, ma e tenuta bassa indica senso di inferiorità.
  • gestualità: se durate un discorso si gesticola troppo si trasmette nervosismo, mentre se si gesticola normalmente si otterrà una maggiore attenzione.
  • espressioni del viso: grazie alle nostre espressioni, a volte anche involontarie possiamo comunicare le nostre emozioni.
                                            COMUNICAZIONE E CONTESTO
Nella vita di tutti i giorni  impossibile nom comunicare: anche se si sta in disparte, solo ed in silenzio si comunica, si comunica la volontà di non comunicare.
Questo concetto fu studiato da Paul Watzlawick. Lui sostenne l'ipotesi, poi in futuro affermata da svariati studi, che anche il contesto, cioè il luogo dove ci troviamo, l'argomento di cui si parla oppure le stesse persone con cui parliamo, ci influenzano: noi cambiamo il nostro comportamento in base al contesto in cui ci troviamo.
Lo studio di questi fattori viene chiamato pragmatica della comunicazione.
La scuola dove lui lavorò lui, la Scuola Palo Alto California, si occupò di studiare i fraintendimenti, ovvero quando a causa di alcuni elementi, il discorso diventa impreciso che porta a dei fraintendimenti.
Watzlawick e Gregory Bateson hanno evidenziato la circolarità della comunicazione: mentre parliamo, cogliamo le reazioni del nostro interlocutore e di conseguenza modifichiamo il nostro comportamento, il così detto feedback o retroazione.
Walzlawick, insieme ad altri studiosi, ha inoltre definito gli assiomi della comunicazione, cioè delle regole fondamentali della comunicazione:











municazione.
                                       LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
Molti studi affermano che la comunicazione verbale e non verbale sono strettamente collegate: ad esempio quando parliamo spesso gesticoliamo, e, attraverso questi gesti, comunichiamo.
Tutti questi movimenti e piccoli segnali si chiamano funzioni e ne esistono diversi tipi:
  • movimenti del corpo: gesti, postura.
  • fonemi paralinguali: sorriso, sbadiglio, pianto, ma anche le pause che si fanno durante un discorso.
  • posizioni nello spazio: una maggiore o una minore distanza dal interlocutore.
  • abbigliamento e trucco: grazie al nostro modo di vestirci e truccarci, possiamo comunicare la nostra personalità.

giovedì 27 aprile 2017

                             LE TEORIE DELLA NASCITA DEL LINGUAGGIO
Le teorie della nascita del linguaggio sono svariate, ma tutte vertono intorno all'ambiente, alle competizioni innate e a chi si rivolge il bambino. Alcune di queste sono:
     
  • SKINNER la teoria ambientalista:
Il linguaggio viene appreso mediante un condizionamento operante(stimoli, reazioni, rinforzi).
Per il comportamento verbale invece si basa su rinforzi selettivi. Il bambino anch egrazie alla socializzazione.

  • CHOMSKY la teoria innatista:

Chomsky sostiene l'ipotesi di Skinner, ma aggiunge che da sole queste capacità non bastano: afferma infatti che sono necessarie delle capacità innate per apprendere la lingua madre(LAD).

  • PIAGET IL LINGUAGGIO EGOCENTRICO:
secondo lui il bambino impara a parlare per egocentrismo infantile, ovvero per se stesso, per organizzare le proprie idee e azioni, solo in seguito inizierà davvero a comunicare.
  •  VYGOTSKI l'origine sociale del linguaggio:
la sua teoria va nel senso opposto di quella di Piaget: prima emerge il linguaggio intraspecifico e poi quello interspecifico. 


                                 L'APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO
Molto spesso si pensa che il linguaggio sia un dono innato, ma non è così, Ad un bambino ci vuole infatti del tempo per modulare e selezionare i suoni corretti.
la lingua ha dunque delle fasi di sviluppo:

  • nascita: suoni vegetativi(controllo del respiro).
  • primi mesi: vocalizzazione(controllo del respiro).
  • 2 mesi: verso del tubare(consonanti)
  • 5-6 mesi: lallazione(sillabe)
  • 12-18 mesi: linguaggio olofrastico(parola-frase)
  • 24-30 mesi: frase telegrafica(tre parola senza connettivi)
  • 2.-6 anni: iper connettivismo(applicazione della regola)
Il linguaggio presenta una fase critica(0-11 anni): se in questo periodo non si pongono le basi sarà poi impossibile imparare a parlare(analfabetismo)

                                             IL LINGUAGGIO VERBALE      
 Il linguaggio verbale  caratteristici della specie umana.
Le sue caratteristiche sono che viene appreso ed è per questo che è in continua evoluzione.
Con esso possiamo inoltre fare riferimento a concetti astratti(capacità di astrzione).
Il linguaggio è composto da parole che soo combinazioni di suoni elementari, cioè fonemi. Raggruppamenti di fonemi(2-6) formano i morfemi(radici, prefissi, suffissi).
Molte parole formano le frasi e molte frasi un discorso.
La sequenza sonora delle parole viene detta struttura superficiale, mentre il loro significato struttura profonda. Il passaggio del pensiero all' espressione in parole ed è possibile grazie alle regole di trasformazione(grammatica)

       
                                           LE FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
Le funzioni del linguaggio sono state studiate da Jakobson. Le funzioni sono dei modi che noi usiamo nel linguaggio per argomentare e rendere più completo il linguaggio, sono:
  • metalinguistica: accertarsi del significato del significato del interlocutore.
  • espressiva: espressione dello stato emotivo.
  • conativa: modificazione del comportamento dell'interlocutore.
  • referenziale: riferimento a un sistema di comuni significati.
  • fatica: verifica funzionamento del mezzo.
  • poetica: scelta dei vocaboli da usare.
                                                             LA COMUNICAZIONE
La comunicazione è il modo in ci i viventi comunicano.
La comunicazione degli esseri umani si divide in verbale e on verbale. La verbale consiste in parole ed è soltanto degli esseri umani, invece la non verbale è un insieme di segni e movimenti


LA STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE
La comunicazione dipende da suoni, gesti, espressioni, colori e immagini. Per comprendere questi elementi si usa un modello di Jakobson, dove un mittente invia le informazioni a un ricevete che la decodifica.
Il canale è il mezzo con cui si fa, il referente è ciò di cui si parla. C'è una sintonizzazione della comunicazione, ovvero l'ascolto che poni ad un argomento. Il mittente codifica e il ricevete decodifica.
                                            L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
Il primo che tentò di esaminare i sogni fu Freud, che appena si laureò in medicina decise di porre più attenzione alla psichiatria.
Dai suoi studi emerse che la mente è come un icebearg: ci sono parti al di fuori dell'acqua, il conscio, e parti sott'acqua, l'inconscio, cioè l'insieme di tutto quello che non ricordiamo.
L'inconscio si divide in preconscio(ricordi inconsci che possono essere riportati alla luce) e rimosso(ricordi troppo inconsci per essere riportati alla luce, servono delle tecniche apposite per esaminarli).
Attraverso la psicoanalisi e dunque l'ipnosi, Freud riuscì a studiare l'inconscio dei pazienti, per curare loro le patologie.
Dopo svariati anni di studi il suo interesse si sposto verso i sogni: si chiedeva perché li avessimo e che cosa fossero. Arrivò alla conclusione che i sogni sono una realizzazione fittizia, durante il sonno, dei desideri che abbiamo in vita.
Li classifico in base alle loro caratteristiche:
  • sogni manifesti:sogni che noi ricordiamo.
  • sogni latenti: la parte che noi interpretiamo.
  • sogni premonitori: sogni che si avverano.
  • sogni che avvengono prima di determinati eventi:sogni che appunto avvengono prima di certi eventi che viviamo  nella vita reale, rappresentano paura e ansia.
  • sogni che si presentano dopo diversi anni: sono sogni che a distanza di anni abbiamo ancora, si manifestano in periodi di ansia.
Studi  successivi hanno dimostrato che i sogni non sono solo la realizzazione falsa di un desiderio, ma anche ricordi o semplicemente la rappresentazione di eventi inventati.

mercoledì 26 aprile 2017

                                           LE PATOLOGIE DELLA MEMORIA
La dimenticanza può essere  anche provocata da determinate patologie della memoria, come l'amnesia. Ci sono vari tipi di amnesia:
  • organica(trama)
  • psicogene(isteriche)
  • senili
Una delle patologie della memoria più conosciuta e causa delle dimenticanze molto gravi, è ereditaria e non è ancora stata trovata una cura.
                                              L'OBLIO NATURALE
La legge di Hamingaus dice che quando un'informazione non viene immagazzinata, scompare.
L'oblio  la dimenticanza e ne esistono vari tipi:
  • interferenza(retrattiva, proattiva)
  • decadimento della traccia amnestica
  • perdita della via di recupero(sorta di lapsus)
  • rimozione
Riguardo alla rimozione, Freud ha condotto degli studi ed ha affermato che nel caso della rimozione, il nostro cervello rimuove i brutti ricordi come una sorta di difesa personale.
                                            APPRENDIMENTO E MEMORIA
La memoria è un insieme di sistemi ed è strettamente necessaria per la vita quotidiana. Come possiamo ricordare, possiamo anche dimenticare: questo stato viene chiamato oblio.
L'apprendimento deriva anche dalla memoria infatti dobbiamo imparare a "ripescare" i fatti avvenuti nella nostra vita da essa, per poter apprendere.
Esistono vari tipi di memoria:
  • memoria sensoriale
  • memoria visiva o iconica
  • memoria uditiva
La memoria può essere inoltre di due principali tipi:
  • breve(fonologica, misospaziale)
  • a lungo termine
La memoria a lungo termine si suddivide in esplicita(autobiografica, episodica, sematica, emozionale) ed implicita. Essa immagazzina le informazioni nell'incefalo.


giovedì 30 marzo 2017

                                                     
                                                                         
LAVORO DI GRUPPO                                    
L'INTELLIGENZA E LE EMOZIONI
L'intelligenza è una competenza della nostra mente.

Ultimamente hanno preso il sopravento anche le emozioni, delle reazioni con effetti ad uno stimolo dell'ambiente.
Furono studiate da Osgood, Plutik e Izard.
A volte l'intelligenza e le emozioni sono collegate tra loro, come nel caso dell'intelligenza emotiva, ovvero la capacità di mostrare le proprie emozioni.
L'emozione si distingue dal sentimento in base alla durata, quest'ultimo dura infatti più a lungo.



                                                                              difficoltà e disturbi dell'apprendimento
A volte in alcuni  bambini si presentano delle difficoltà, cioè prestazioni sotto la media. Queste difficoltà vengono individuate nella scuola primaria, dove si hanno i primi approcci con l'apprendimento scolastico.

mercoledì 29 marzo 2017

                                                        LAVORO DI GRUPPO
       UN'INTELLIGENA O MOLTE INTELLIGENZE? LA TEORIA DI GARDNER
Howard gasdner  uno psicologo cognitivista americano, ha collaborato al processo 0, un gruppo di ricerca sulla formazione della coscienza che da notevole importanza alle arti. Gardner si è occupato delle capacità artistiche dei bambini e dell'ideazione di strumenti per migliorare l'apprendimento. Si  anche dedicato allo studio allo studio delle incapacità linguistiche. Le varie teorie psicometriche ipotizzano l'esistenza di un'intelligenza generale.
Howard Gardner ha introdotto la teoria delle intelligenze multiple che possono essere:
  1. logico matematiche
  2. linguistiche
  3. spaziale
  4. musicale
  5. cinetico corporea
  6. interpersonale
  7. intrapersonale
  8. naturalistica
  9. esistenziale
                                                                                    
                                                                                             Normalità o Diversità?
   





La psicologia contemporanea non distingue la normalità o la diversità, sia per quanto riguarda i deficit fisico-cognitivi sia in relazione a deficit mentali. Normalità e diversità sono in oltre fattori relativi che variano a seconda del popolo che ne stabilisce i limiti. Una volta le malattie venivano considerate oggetto di diversità e vergogna, ma ora vengono valorizzate come modo diverso di essere.
                                                           LAVORO DI GRUPPO                      
                              MISURAZIONI E TEORIE DELL'INTELLIGENZA
La psicometria si occupa di misurare l'intelligenza per garantire un miglio andamento scolastico è stata inventata la scala Binet-Simon che testa il livello. Fu modificata per tenere conto dell'età mentale e in seguito perfezionata con 'introduzione del quoziente intellettivo.
Nel 1938 Thurson rifiutò la tesi precedente e disse che l'intelligenza ha natura da 7 capacità. Studi successivi hanno unificato le due teorie creando uno schema gerarchicocon al vertice l'intelligenza generale.
Secondo la teoria tripolare dell'intelligenza di Robert Stemberg l'intelligenza consiste in  ambiti fondamentali:
  • abilità analitiche
  • abilità  creative
  • abilità pratiche
                                                       che cos'è il QI?
Il QI è il punteggio che si ottiene misurando le capacità dell'individuo.
Oggi i test di intelligenza vengono utilizzati per individuare bambini problematici( edi conseguenza il loro percorso scolastico) e persone particolarmente dotate.
Il QI è semplicemente un indice quantitativo: dimostra se lo sviluppo cognitivo se lo sviluppo cognitivo procede nella maniera corretta e nella norma.
                                                  LAVORO DI GRUPPO
                                        CHE COS'è  L'INTELLIGENZA?
Nel processo di apprendimento, oltre alla memoria, è coinvolta anche l'intelligenza.
Si tratta di un concetto che in base alla cultura e al contesto può variare.
L'intelligenza è caratterizzata dalla capacità di apprendere e alle abilità linguistiche, oltre che alla capacità di risolvere problemi e di adattarsi alle esigenze dell'ambiente naturale e sociale.
L'intelligenza non è dunque solo la capacità di apprendere dei concetti, ma anche la capacità di rispondere alle esigenze di sopravvivenza.

                            
  intelligenti: si nasce o si diventa?
Gli esseri umani sono esseri complessi che interagiscono con l'ambiente e mutano nel tempo, perciò non è possibile compiere esperimenti definiti. Per i bambini le influenze possono essere divario tipo, ed è in base ad esse che si definisce l'intelligenza.

mercoledì 22 marzo 2017

                  L'APPRENDMENTO SOCIALE E L'OSSERVAMENTO DI BANDURA
Esiste un modello di apprendimento basato sul comportamento altrui, studiato da Bandura.
Secondo lui tendiamo a prendere come modello il comportamento altrui, osservando, memorizzando e valutando. Un risultato positivo viene usato come rinforzo che poi applichiamo nel futuro.
Fece poi un esperimento chiamato "bobo- doll": un gruppo di bambini hanno osservato un adulto picchiare bobo e un altro trattarla bene. Furono poi condotti in una stanza piena di giocattoli che alcuni bambini iniziarono a picchiare, 8 su 10 avevano osservato in precedenza gli adulti fare lo stesso.
Bandura concluse che c'è una tendenza ad imitare i soggetti presi come modello.
                                           COGNITIVISMO E COSTRUTTIVISMO
Il cognitivismo e il costruttivismo si sono poste le seguenti domande: quali sono le capacità che la mente deve avere per imparare? perché si impara a fare delle cose più velocemente di altre? il nostro modo di essere influenza l'apprendimento?
Tolman con il cognitivismo evidenzia il ruolo del soggetto e i processi interni di elaborazione. Dice inoltre che l'apprendimento non è una reazione dell'adattamento, ma un processo necessario per cause diverse, come la memoria (capacità mnetiche) e le abilità a cui si affiancano gli schemi mentali (strutture di conoscenze che giudicano il processo di elaborazione, in modo costruttivo e dinamici) studiate da Piaget.
Lo psicologo Neisser  corresse i modelli HIP che paragonano la mente ad un computer, descrivendo il ciclo percettivo. Anche Fondon corresse questi modelli dicendo che le informazioni provenienti dall'esterno sono elaborate da moduli esterni e integrate da un processore centrale.
Il costruttivismo che dice che la mente elabora e unifica gli stimoli che provengono dall'esterno e che il ruolo del soggetto è talmente attivo che esso stesso costituisce la realtà perché ognuno l'interpreta a proprio piacimento.
Su queste basi, l'apprendimento è una sorta di interpretazione personale della realtà.

lunedì 20 marzo 2017

               L'APPRENDIMENTO "INTELLIGENTE", LISIGHT DI KOHLER
Quando ci trova davanti ad un problema molto grande da risolvere spesso si ha un illuminazione, in psicologia detta insight, studiata da Wolfagang Kohler, attraverso esperimenti condotti sulle scimmie:
mise in una stanza una banana appesa al soffitto, varie scatole e un bastone. La scimmia riuscì a prendere la banana con l'uso di oggetti a lui dati e all'insight.
Quindi l'insight è l'improvvisa scoperta di un nuovo modo di interpretare la situazione.
Secondo  la Gestalt è importante la configurazione  di una serie di elemeti.
Questa teoria sottolinea l'importanza di risolvere i problemi con nuove soluzioni.
                         L'APPRENDIMENTO  PER TENTATIVI ED ERRORI DI THORNDIKE
Edward Thorndike propose un modello di apprendimento per tentativi ed errori.
Condusse degli esperimenti sui gatti  in merito, ponendoli nelle puzzle boxes: per raggiungere il cibo, il gatto, deve uscire dalla scatola usando un bottone che apre la porta. Le prime volte i gattici misero un po per capire il meccanismo, che però dopo tanti tentativi ed errori divenne automatico.
Per questo Thorndike parla di apprendimento per tentativi ed errori e di legge d'effetto ed attribuisce importanza maggiormente ai  fattori ereditari.

giovedì 16 marzo 2017

           LE MAPPE COGNITIVE E L'APPRENDIMENTO LATENTE DI TOLMAN

Tolman andò contro Watson e Skinner, dicendo che tra stimolo e risposta ci sono delle variabili intermedie, che possono essere cognitive o motivazionali.
Dice che l'apprendimento può essere da un bisogno che viene soddisfatto, come nel caso del suo esperimento: mise un ratto in un labirinto-gabbia, dove c'era anche del cibo non lontano che lui facilmente raggiunse.
Attraverso le esplorazioni costruiamo le mappe cognitive ovvero rappresentazioni  mentali dello spazio attraversati.
Quello di Tolman si chiama apprendimento latente: una raccolta di informazioni utili in futuro per essere utilizzate.
Tolman supera il concetto di rappresentazioni, infatti la sua posizione viene definita neocomportamentistica.

                                     IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE DI SKINNER

Skinner, con i suoi esperimenti su topi e piccioni, si occupò di capire come si acquisissero nuove capacità.
I componenti operati si basano su schemi ben definiti, con un ordine.
Sulla base di questo, elaborò la Skinner box: all'interno di una scatola viene un piccione o un ratto, abbassando casualmente una levetta otterrà del cibo, così sarà spinto a farlo una seconda volta, in modo volontario. Questo tipo di apprendimento viene detto apprendimento per rinforzo, cioè basato su premi e punizioni. Questo processo di condizionamento viene detto operante o strumentale.
Da questi esperimenti Skinner ha concluso che il comportamento è frutto di un modellamento operato dell'ambiente (ambientalismo).

mercoledì 15 marzo 2017

                                            IL COMPORTAMENTISMO DI WATSON
Dai suoi studi nacque il comportamentismo, che dice che il comportamento è frutto di un condizionamento dell'ambiente. Ha compiuto vari esperimenti come quello con il piccolo Albert:
  1. mentre Albert gioca con un topolino Watson provoca un forte rumore
  2. Albert grida spaventato
  3. Albert dopo grida alla vista del topolino
  4. Albert generalizza la risposta e si spaventa alla visto di topi o di oggetti di colore bianco, ancora adesso
Quindi l'apprendimento è considerato un processo automatico, che si sviluppa senza consapevolezza del soggetto: le risposte sono comportamenti meccanici, frutto dell'abitudine,  attivati da determinati stimoli (posizione ambientalista).