martedì 23 maggio 2017

                                                           DON MILANI
Don Milani fu un prete scomunicato dalla chiesa, perché compieva della gesta consideraste più politiche che religiose: raccolglieva i bambini espulsi dalle scuole medie, perché al di sotto della media scolastica, e li faceva studiare in delle scuole apposite da lui stesso create.
Lui individuò le capacità linguistiche, ovvero dei codici linguistico:
  • codice ristretto: linguaggio povero, le persone che o possiedono non sono capaci di comprendere discorsi maturi.
  • codice elaborato: colto, elaborato, le persone che lo possiedono riescono a comprendere discorsi maturi, hanno capacità di astrazione e riescono a elaborare contesti elaborati.
                                     LA COMUNICAZIONE ANIMALE
Anche glia animali comunicano in vari modi. La loro comunicazione è necessaria per la sopravvivenza, per riprodursi, per la caccia del cibo.
alcuni animali hanno sistemi di comunicazione molto complessi, come le api. Furono dall'etologo Von Frisch: egli scoprì che le api compiono una specie di danza per comunicare dove si trova il cibo, se il cibo è vicino l'ape esegue dei movimenti circolari, mentre se è lontano svolgera dei movimenti a forma di 8.
                                                            IL CORPO PARLA
Anche il nostro corpo parla attraverso le sue parti:
  • occhi: il contatto oculare è molto importante .
  • testa: la testa, se tenuta alta indica sicurezza in se stessi, ma e tenuta bassa indica senso di inferiorità.
  • gestualità: se durate un discorso si gesticola troppo si trasmette nervosismo, mentre se si gesticola normalmente si otterrà una maggiore attenzione.
  • espressioni del viso: grazie alle nostre espressioni, a volte anche involontarie possiamo comunicare le nostre emozioni.
                                            COMUNICAZIONE E CONTESTO
Nella vita di tutti i giorni  impossibile nom comunicare: anche se si sta in disparte, solo ed in silenzio si comunica, si comunica la volontà di non comunicare.
Questo concetto fu studiato da Paul Watzlawick. Lui sostenne l'ipotesi, poi in futuro affermata da svariati studi, che anche il contesto, cioè il luogo dove ci troviamo, l'argomento di cui si parla oppure le stesse persone con cui parliamo, ci influenzano: noi cambiamo il nostro comportamento in base al contesto in cui ci troviamo.
Lo studio di questi fattori viene chiamato pragmatica della comunicazione.
La scuola dove lui lavorò lui, la Scuola Palo Alto California, si occupò di studiare i fraintendimenti, ovvero quando a causa di alcuni elementi, il discorso diventa impreciso che porta a dei fraintendimenti.
Watzlawick e Gregory Bateson hanno evidenziato la circolarità della comunicazione: mentre parliamo, cogliamo le reazioni del nostro interlocutore e di conseguenza modifichiamo il nostro comportamento, il così detto feedback o retroazione.
Walzlawick, insieme ad altri studiosi, ha inoltre definito gli assiomi della comunicazione, cioè delle regole fondamentali della comunicazione:











municazione.
                                       LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
Molti studi affermano che la comunicazione verbale e non verbale sono strettamente collegate: ad esempio quando parliamo spesso gesticoliamo, e, attraverso questi gesti, comunichiamo.
Tutti questi movimenti e piccoli segnali si chiamano funzioni e ne esistono diversi tipi:
  • movimenti del corpo: gesti, postura.
  • fonemi paralinguali: sorriso, sbadiglio, pianto, ma anche le pause che si fanno durante un discorso.
  • posizioni nello spazio: una maggiore o una minore distanza dal interlocutore.
  • abbigliamento e trucco: grazie al nostro modo di vestirci e truccarci, possiamo comunicare la nostra personalità.