giovedì 27 aprile 2017

                             LE TEORIE DELLA NASCITA DEL LINGUAGGIO
Le teorie della nascita del linguaggio sono svariate, ma tutte vertono intorno all'ambiente, alle competizioni innate e a chi si rivolge il bambino. Alcune di queste sono:
     
  • SKINNER la teoria ambientalista:
Il linguaggio viene appreso mediante un condizionamento operante(stimoli, reazioni, rinforzi).
Per il comportamento verbale invece si basa su rinforzi selettivi. Il bambino anch egrazie alla socializzazione.

  • CHOMSKY la teoria innatista:

Chomsky sostiene l'ipotesi di Skinner, ma aggiunge che da sole queste capacità non bastano: afferma infatti che sono necessarie delle capacità innate per apprendere la lingua madre(LAD).

  • PIAGET IL LINGUAGGIO EGOCENTRICO:
secondo lui il bambino impara a parlare per egocentrismo infantile, ovvero per se stesso, per organizzare le proprie idee e azioni, solo in seguito inizierà davvero a comunicare.
  •  VYGOTSKI l'origine sociale del linguaggio:
la sua teoria va nel senso opposto di quella di Piaget: prima emerge il linguaggio intraspecifico e poi quello interspecifico. 


                                 L'APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO
Molto spesso si pensa che il linguaggio sia un dono innato, ma non è così, Ad un bambino ci vuole infatti del tempo per modulare e selezionare i suoni corretti.
la lingua ha dunque delle fasi di sviluppo:

  • nascita: suoni vegetativi(controllo del respiro).
  • primi mesi: vocalizzazione(controllo del respiro).
  • 2 mesi: verso del tubare(consonanti)
  • 5-6 mesi: lallazione(sillabe)
  • 12-18 mesi: linguaggio olofrastico(parola-frase)
  • 24-30 mesi: frase telegrafica(tre parola senza connettivi)
  • 2.-6 anni: iper connettivismo(applicazione della regola)
Il linguaggio presenta una fase critica(0-11 anni): se in questo periodo non si pongono le basi sarà poi impossibile imparare a parlare(analfabetismo)

                                             IL LINGUAGGIO VERBALE      
 Il linguaggio verbale  caratteristici della specie umana.
Le sue caratteristiche sono che viene appreso ed è per questo che è in continua evoluzione.
Con esso possiamo inoltre fare riferimento a concetti astratti(capacità di astrzione).
Il linguaggio è composto da parole che soo combinazioni di suoni elementari, cioè fonemi. Raggruppamenti di fonemi(2-6) formano i morfemi(radici, prefissi, suffissi).
Molte parole formano le frasi e molte frasi un discorso.
La sequenza sonora delle parole viene detta struttura superficiale, mentre il loro significato struttura profonda. Il passaggio del pensiero all' espressione in parole ed è possibile grazie alle regole di trasformazione(grammatica)

       
                                           LE FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
Le funzioni del linguaggio sono state studiate da Jakobson. Le funzioni sono dei modi che noi usiamo nel linguaggio per argomentare e rendere più completo il linguaggio, sono:
  • metalinguistica: accertarsi del significato del significato del interlocutore.
  • espressiva: espressione dello stato emotivo.
  • conativa: modificazione del comportamento dell'interlocutore.
  • referenziale: riferimento a un sistema di comuni significati.
  • fatica: verifica funzionamento del mezzo.
  • poetica: scelta dei vocaboli da usare.
                                                             LA COMUNICAZIONE
La comunicazione è il modo in ci i viventi comunicano.
La comunicazione degli esseri umani si divide in verbale e on verbale. La verbale consiste in parole ed è soltanto degli esseri umani, invece la non verbale è un insieme di segni e movimenti


LA STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE
La comunicazione dipende da suoni, gesti, espressioni, colori e immagini. Per comprendere questi elementi si usa un modello di Jakobson, dove un mittente invia le informazioni a un ricevete che la decodifica.
Il canale è il mezzo con cui si fa, il referente è ciò di cui si parla. C'è una sintonizzazione della comunicazione, ovvero l'ascolto che poni ad un argomento. Il mittente codifica e il ricevete decodifica.
                                            L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
Il primo che tentò di esaminare i sogni fu Freud, che appena si laureò in medicina decise di porre più attenzione alla psichiatria.
Dai suoi studi emerse che la mente è come un icebearg: ci sono parti al di fuori dell'acqua, il conscio, e parti sott'acqua, l'inconscio, cioè l'insieme di tutto quello che non ricordiamo.
L'inconscio si divide in preconscio(ricordi inconsci che possono essere riportati alla luce) e rimosso(ricordi troppo inconsci per essere riportati alla luce, servono delle tecniche apposite per esaminarli).
Attraverso la psicoanalisi e dunque l'ipnosi, Freud riuscì a studiare l'inconscio dei pazienti, per curare loro le patologie.
Dopo svariati anni di studi il suo interesse si sposto verso i sogni: si chiedeva perché li avessimo e che cosa fossero. Arrivò alla conclusione che i sogni sono una realizzazione fittizia, durante il sonno, dei desideri che abbiamo in vita.
Li classifico in base alle loro caratteristiche:
  • sogni manifesti:sogni che noi ricordiamo.
  • sogni latenti: la parte che noi interpretiamo.
  • sogni premonitori: sogni che si avverano.
  • sogni che avvengono prima di determinati eventi:sogni che appunto avvengono prima di certi eventi che viviamo  nella vita reale, rappresentano paura e ansia.
  • sogni che si presentano dopo diversi anni: sono sogni che a distanza di anni abbiamo ancora, si manifestano in periodi di ansia.
Studi  successivi hanno dimostrato che i sogni non sono solo la realizzazione falsa di un desiderio, ma anche ricordi o semplicemente la rappresentazione di eventi inventati.

mercoledì 26 aprile 2017

                                           LE PATOLOGIE DELLA MEMORIA
La dimenticanza può essere  anche provocata da determinate patologie della memoria, come l'amnesia. Ci sono vari tipi di amnesia:
  • organica(trama)
  • psicogene(isteriche)
  • senili
Una delle patologie della memoria più conosciuta e causa delle dimenticanze molto gravi, è ereditaria e non è ancora stata trovata una cura.
                                              L'OBLIO NATURALE
La legge di Hamingaus dice che quando un'informazione non viene immagazzinata, scompare.
L'oblio  la dimenticanza e ne esistono vari tipi:
  • interferenza(retrattiva, proattiva)
  • decadimento della traccia amnestica
  • perdita della via di recupero(sorta di lapsus)
  • rimozione
Riguardo alla rimozione, Freud ha condotto degli studi ed ha affermato che nel caso della rimozione, il nostro cervello rimuove i brutti ricordi come una sorta di difesa personale.
                                            APPRENDIMENTO E MEMORIA
La memoria è un insieme di sistemi ed è strettamente necessaria per la vita quotidiana. Come possiamo ricordare, possiamo anche dimenticare: questo stato viene chiamato oblio.
L'apprendimento deriva anche dalla memoria infatti dobbiamo imparare a "ripescare" i fatti avvenuti nella nostra vita da essa, per poter apprendere.
Esistono vari tipi di memoria:
  • memoria sensoriale
  • memoria visiva o iconica
  • memoria uditiva
La memoria può essere inoltre di due principali tipi:
  • breve(fonologica, misospaziale)
  • a lungo termine
La memoria a lungo termine si suddivide in esplicita(autobiografica, episodica, sematica, emozionale) ed implicita. Essa immagazzina le informazioni nell'incefalo.