mercoledì 13 settembre 2017

                                                                L'EMPATIA

L'empatia è la capacità di mettersi nei panni di chi ci sta accanto.

Un comportamento è tanto più empatico  quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le sue emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.

                                                          L'IO E IL Sé
  
L'io è costituito dall'identità che abbiamo, il nostro nome, il ruolo che esercitiamo nella società, ecc.
Il se invece ha a che fare con la memoria. Il sé è la parte in cui possiamo andare a ripescare il nostro io se cadiamo in crisi di identità: è infatti l'insieme di tutti i ricordi e esperienze vissute.
Esiste anche il sé ideale, cioè chi noi vorremmo essere.

Il se è flessibile e può cambiare in base alle esperienze che viviamo.
La capacità di adattarsi ai cambiamenti è indice della salute mentale dell'individuo.

Questa teoria è stata fondata da Roggers.

lunedì 11 settembre 2017

                                                   LA TEORIA SISTEMICA

La psicologia sistemica si deve studiare partendo da alcuni presupposti: tutto è comunicazione e la psiche è un sistema , cioè una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
Secondo Paul Watzlavwick  necessario prendere in considerazione il contesto, nel caso di un insuccesso scolastico di un alunno.
Le indicazioni che un professore deve seguire per essere valido, secondo la teoria, sono:
  • Deve, in un a classe, favorire la riorganizzazione interna in caso di disordini.
  • Egli deve individuare le persone-chiave, il cui atteggiamento può creare un mutamento collettivo e gli aspetti aperti a un mutamento soggettivo e collettivo.
  • tenere sotto controllo l'ansia e stimolare l'attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito. Ogni volta che un problema verrà risolto si creerà una nuova stabilità dinamica, un'organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un incremento dell'autostima.
Secondo questa teoria, dunque, l'insegnante deve avere delle stabilità relazionali, cioè strutture interazionali soggettive e collettive. Deve inoltre tenere sotto controllo il circolo comunicativo, in modo che tutti gli alunni interagiscano tra loro.

giovedì 7 settembre 2017

                                                LA TEORIA UMANSTICA

Questa teoria prende in esame il comportamento dei docenti e i suoi effetti sull'alunno.
Il principle esponente di questa teoria è Caerl Rogers: secondo lui un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno. Per poterlo fare si ha bisogno di alcuni atteggiamenti-chiave:
  • autenticità e congruenza
  • considerazione positiva incondizionate
  • compassione empatica
Questi atteggiamenti devono essere in stretto contatto tra loro.
Secondo Roggers, al scuola, deve "creare individui aperti alle novità e alla trasformazioni".
L'educatore deve insegnare ad imparare. L'alunno poi dovrà essere in grado di auto valutarsi per ottenere un successo scolastico. La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la metacognizione, ossia l'osservazione dei risultati conseguiti.
Il ruolo dell'educatore diventerà dunque quello di facilitare l'apprendimento: il rapporto di fiducia e sicurezza emotiva che riuscirà a stabilire con l'alunno avvierà un processo di educazione e trasformazione della persona.


                                          LA TEORIA PSICOANALISTA

Questa teoria nasce in ambito medico con Sigmund Freud, con uno scopo positivista, che applica il modello scientifico alle scienze umane.
l'idea di Freud era quella di curare in modo medico la psiche, in particolare il subconscio,.
La psicoanalisi aiuta a chiarirei transfer, ovvero una proiezione su alcune persone (professori) delle dinamiche del rapporto con i genitori: per un alievo la riuscita scolastica può essere un mezzo di rivincita sul padre, un altro invece può provocare l'insegnate per mettere allal prova se stesso e dare sfogo alle proprie pulsioni.
La psicoanalisi usa molto l'ipnosi, cioè il riconoscimento di alcune parti rimosse che entrano in conflitto con il nostro io, durante un stato di trans.

A scuola è molto frequente il fenomeno di proiezione: quando qualcosa, all'interno della nostra psiche, è avvertito come qualcosa di pericoloso e viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.
Per esempio, un ragazzo che teme di essere timido, può  proiettare questo suo timore su un compagni di classe, trattandolo male.
Inoltre è importante l'immagine di se, l'opinione che noi abbiamo su noi stessi.
La psicoanalisi dice che la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce, che emergono attraverso una grande varietà di stimoli.
                                                     L'INFLUENZA DEGLI ALTRI


La relazione educativa, cioè il rapporto tra studente e docente o tra studenti, non è una semplice interazione sociale occasionale, ma un'interazione sociale stabile perché tutti i protagonisti si devono incontrare in quel contesto con un alta frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale. La società impone dei modelli di comportamento e quindi si creano delle aspettative.
Alcuni sociologi affermano che lo scopo della scuola è quello di plasmare socialmente i singoli.
Per le scienze umane è importante anche la relazione sociale, l'avere degli amici, perché una persona acquisisce le proprie specificità all'interno delle relazioni.
di grande importanza è anche una relazione educativa cosi che l'alievo, rapportato con i compiti e i professori, riesca a realizzare se stesso.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale.
                                               LA RELAZONE EDUCATIVA



Fattori come aule, orari e classi sono le caratteristiche principali delle nostre scuole. Tutto ciò incide moltissimo sull'apprendimento. alcune scuole scandinave hanno creato delle scuole aperte, senza classi, ma con spazi aperti.